Vallone dell'Arco
Un ripido vallone incassato che si percorre con numerosissime disarrampicate e qualche calata in corda. La parte finale è maestosamente inforrata.
  RicordiL'incognito è il tratto essenziale di un'esplorazione, e questo vale anche in un'esplorazione torrentistica. È buona norma cercare
di ridurre le incognite effettuando delle ricognizioni all'uscita e all'ingresso della gola, verificando gli itinerari di accesso,
osservando la gola dall'alto. Tutte queste precauzioni, però, richiedono tempo, una giornata in più dedicata alla ricognizione, e così
se la gola è lontana da casa si finisce col farne a meno o ridurla al minimo.
La sorpresa fu l'acqua: all'uscita della gola il torrente era secco, mentre a monte c'era un discreto scorrimento e alcune vasche. È il carsismo: l'acqua può esserci in un tratto e poi sparire per poi, magari, ricomparire più avanti. Ma prudentemente avevamo le mute con noi (avete capito perché i nostri zaini sono sempre pesanti? ;-) Una seconda sorpresa arrivò nel momento in cui mi decisi a pubblicare questa esplorazione: l'amico Pino Antonini mi comunicò di
avere messo il naso, negli anni precedenti, in numerosi torrenti della zona che erano stati recentemente oggetto delle attenzioni mie
e di Andrea, e in particolare mi disse di avere già disceso il Vallone dell'Arco.
Foto e video by Michele Angileri e Andrea Pucci
Nelle fotografie di questo sito web compaiono le corde ultrasottili (corde da 6 mm di diametro realizzate in fibre ad alta tenacità). Leggete il libro multimediale Torrentismo con corde ultrasottili per scoprirne le potenzialità ed apprenderne le tecniche di utilizzo.
Copyright © 2002- Michele Angileri. All rights reserved. |
|