Fosso dei Cavalli - Ramo destro
Diversamente dal più famoso ramo sinistro, il ramo destro del Fosso dei Cavalli non consiste in una forra verticale. Al posto della sequenza ininterrotta di cascate troviamo qui un ripido canalone ricolmo di ghiaia instabile, resa ancora più instabile dall'acqua che vi scorre sopra. Il canalone si conclude con una magnifica cascata di quasi 70 m, con cui il ramo destro si unisce al ramo sinistro. L'acqua che percorre il ramo destro è quella che avanza da una grossa sorgente captata, che alimenta l'acquedotto del Terminillo. Probabilmente prima della realizzazione della captazione la sorgente garantiva scorrimento idrico perenne al Fosso dei Cavalli. La discesa del Fosso dei Cavalli dal ramo destro è impegnativa quanto la discesa dal ramo sinistro, ma è meno gratificante e più pericolosa.
  RicordiDiscesi il ramo destro del Fosso dei Cavalli a giugno del 1999, assieme a un nutrito gruppo composto da Roberto Recchioni, Annamaria Pinotti, Maurizio Biondi, Marco Cellitti e Marco Degani. Ero convinto che si trattasse di una discesa esplorativa: nonostante il ramo sinistro del Fosso dei Cavalli (esplorato 6 anni prima da me e da Riccardo Hallgass) avesse ormai una discreta fama nell'ambiente torrentistico pensavo che ancora nessuno avesse ritenuto di andare ad esplorare il ramo destro. Non era così: nella gola trovammo i segni inequivocabili di una precedente discesa. L'occasione per l'esplorazione fu data dalla prima assemblea annuale della Associazione Italiana Canyoning, da me fondata l'anno prima assieme a Roberto
Schenone, Roberto Coppo, Roberto Grillo, Roberto Recchioni (quanti Roberti!!), Annamaria Pinotti, Luca Dallari, Maurizio Biondi, Maurizio Miragoli, Gaetano Peluso,
Martino Frova, Fabio Albino, Paolo Madonia, Giampiero Carrieri. All'atto della fondazione dell'associazione ero stato nominato presidente pro-tempore, fino alle
prime elezioni regolari che si tennero appunto nel giugno 1999 a Rignano Flaminio e nelle quali fui confermato presidente dell'associazione. Tutti noi
avevamo partecipato all'assemblea.
Ma torniamo a giugno del 1999. Faceva ancora freddo, e sul Terminillo c'era ancora parecchia neve. Fortunatamente nella gola non c'erano nevai, e la neve che si scioglieva alimentava bene entrambi i rami del Fosso dei Cavalli. Non fu tuttavia una discesa piacevole. Nel gruppo c'era della tensione, in parte perché eravamo in una gola sconosciuta, in parte perché l'ambiente era pericoloso per via della grande quantità di ghiaia mobile. Il momento più pericoloso fu la discesa della c70: proprio io misi involontariamente in movimento un sasso di un paio di kili che precipitò nella cascata rischiando di colpire i compagni che erano già scesi. Altra tensione venne da Maurizio e Roberto, che armando in corda singola su armi esplorativi provocarono lo scalzamento di una corda (o forse due). Non c'era condivisione al momento di armare (armava chi era avanti, a modo suo, e non dico chi era perché sarebbe una polemica inutile). Ci fu poi qualche spiacevole battibecco su cose del tipo "come trasportare la corda" ... Insomma, non c'era il feeling giusto, e non c'era nemmeno il gruppo. Era la prima volta che uscivamo tutti assieme, e forse se avessimo continuato il feeling sarebbe
nato, prima o poi. Ma abitavamo lontani l'uno dall'altro, e qualcuno (certamente io, ma forse anche qualcun altro) decise che non era il caso di fare tanta strada per
ripetere un'esperienza analoga. Era la prima volta e fu anche l'ultima.
Nelle fotografie di questo sito web compaiono le corde ultrasottili (corde da 6 mm di diametro realizzate in fibre ad alta tenacità). Leggete il libro multimediale Torrentismo con corde ultrasottili per scoprirne le potenzialità ed apprenderne le tecniche di utilizzo.
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