Rivo Iarito
La minuscola Baia di Crapolla si trova nel versante meridionale della Penisola Sorrentina. È composta da una stretta
spiaggia di ghiaia, chiusa da pareti rocciose che proseguono in mare formando una sorta di piccolo fiordo, che mantiene la
spiaggia al riparo dalla maggior parte delle mareggiate.
Crapolla è dunque un ottimo porto naturale, che ha il solo difetto di trovarsi in un luogo asperrimo e in un punto in
cui mai nessuno ha voluto edificare un villaggio. Per poter raggiungere la baia di Crapolla partendo dai villaggi
di Torca e Sant'Agata (situati in alto, sulla cresta spartiacque) fu realizzato anticamente un tipico sentiero amalfitano
a scalinata. Nella baia sorsero quindi un molo, alcuni magazzini e un muro per riparare le barche dalle mareggiate.
Oggi Crapolla è un luogo quasi deserto. I pochi pescatori rimasti in zona vi si recano forse solo nella bella stagione:
troppo lunga e faticosa è la risalita al paese, troppo complicato il trasporto del pesce e degli attrezzi.
Anche di escursionisti a Crapolla se ne vedono pochi (è il solito paradosso della Costiera Amalfitana: sovrappopolata,
turisticizzata ma allo stesso tempo sconosciuta e solitaria). Quei pochi che ci vanno scoprono un luogo profondamente
bello e affascinante. Quei pochissimi che ci vanno d'inverno scoprono qualcosa di più: il circo di pareti che chiude la
stretta baia ha una sorta di taglio al proprio centro, e da lì precipita una cascata.
Non so quanti tra coloro che hanno
avuto il privilegio di ammirare la cascata di Crapolla si siano resi conto che il taglio da cui proviene, la spiaggia
e il piccolo fiordo non sono altro che la forra di un torrente di montagna, che inizia ai piedi dei villaggi
di Torca e Sant'Agata e termina direttamente in mare.
È la forra del torrente Iarito.
Nome |
Rivo Iarito
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Regione |
Campania, Penisola Sorrentina
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Centro urbano più vicino |
Torca
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Quota ingresso alveo |
220 m
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Quota uscita alveo |
10 m
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Sviluppo |
400 m
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Verticale massima |
90 m
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Roccia |
Calcare
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Difficoltà | 5
| Navetta |
No
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Esplorazione |
Michele Angileri, Andrea Pucci: 28 febbraio 2010
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La Costiera ci ha svelato un altro dei suoi gioielli.
E mi rammarico che le parole non possano far vivere a chi legge le emozioni che Andrea ed io abbiamo provato esplorando
la forra dello Iarito. Foto e video aggiungono qualcosa, ma la realtà rimane un'altra cosa.
La realtà di un ambiente primordiale a due passi dall'urbanizzazione più spinta e incivile. Una forra che precipita
verso il mare facendosi largo tra pareti altissime.
Non si può rendere con le parole o con le foto l'emozione che si prova affacciandosi sull'orlo dell'ultima cascata e
vedendo le barche tirate a secco nei pochi metri di spiaggia incassata tra le pareti del piccolo fiordo di Crapolla 120 m
più in basso. Non si può spiegare l'emozione che si prova a scendere con la corda dentro quel paesaggio, completamente
avvolti dagli spruzzi della cascata. Ho un po' di rammarico per essere sceso con la preoccupazione che veniva dal non
sapere se le corde bastavano ... Senza me la sarei goduta molto di più.
Dopo 20 anni di torrentismo io ancora mi stupisco di quello che faccio e di quello che c'è da scoprire. Niente è
scontato. Immancabilmente troviamo qualcosa che ci sorprende, che ci cambia i parametri di riferimento.
Le uniche certezze sono l'affiatamento in forra tra me e Andrea, e la grande potenza delle tecniche che abbiamo messo a
punto in questi anni. Tutto il resto è profonda, incredibile avventura.
Foto e video by Michele Angileri e Andrea Pucci
Nelle fotografie di questo sito web compaiono le corde ultrasottili (corde da 6 mm di diametro realizzate in fibre ad alta tenacità). Leggete il libro multimediale Torrentismo con corde ultrasottili per scoprirne le potenzialità ed apprenderne le tecniche di utilizzo.
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