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canyon exploring with Michele Angileri

Baccu Locci

La valle del Baccu Locci, sul lato sudorientale dell'altopiano di Quirra, ha oggi un aspetto boscoso e solitario, ma nel recente passato era sede di un'intensa attività mineraria, cessata a metà degli anni '60.
Le miniere si trovano nella parte alta della valle, sotto il bordo dell'altopiano. Di esse rimangono ampie testimonianze: baracche, gallerie, impianti di raffinazione, perfino un piccolo lago artificiale che forniva acqua agli impianti di lavorazione dei minerali. La bellezza ambientale del sito e lo stato di conservazione delle strutture stanno spingendo la Regione Sardegna ad istituire un parco geo-minerario nella valle di Baccu Locci.
Purtroppo però l'estrazione dei minerali avvenne senza adottare misure di tutela ambientale (forse sconosciute a quei tempi), col risultato di contaminare pesantemente il Baccu Locci. Questa bella valle selvaggia è oggi insospettabilmente intossicata da arsenico e piombo.
Una interessante raccolta di notizie sulle miniere di Baccu Locci e sul disastro ambientale l'ha fatta Andrea Pucci sul suo blog: qui e qui.

Fortunatamente la parte del Baccu Locci a monte del lago artificiale non è stata interessata dall'attività estrattiva. L'ambiente è dunque integro, e il torrentista può apprezzare senza rischi la bellezza della sequenza di salti e vasche con cui il Baccu Locci supera il bordo dell'altopiano di Quirra.

Nome Baccu Locci
Regione Sardegna, Salto di Quirra
Centro urbano più vicino Villaputzu
Quota ingresso alveo 320 m
Quota uscita alveo 180 m
Sviluppo 1400 m
Verticale massima 35 m
Roccia Metarenarie, metapeliti, quarziti
Difficoltà5 (tarda primavera)
Navetta Possibile con 2 fuoristrada. È anche possibile effettuare l'escursione con una sola auto ordinaria.
Esplorazione Michele Angileri, Andrea Pucci; 1 giugno 2008

 

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Cosa trovate nella descrizione dettagliata della gola

Ricordi

L'esplorazione delle forre è un'attività lunga e complessa ...

Prima di tutto le forre vanno individuate. Qualche volta l'individuazione può avvenire per caso: ci si accorge dell'esistenza di una forra perché ci si passa vicino, ma occorre avere l'occhio attento e allenato per accorgersi di trovarsi vicino ad una forra. Le forre evidenti anche all'occhio dell'escursionista medio sono molto rare.
Qualche altra volta è l'esame attento di una carta topografica che porta ad individuare una possibile forra (sempre che la si stia cercando). L'esistenza della forra va però verificata sul terreno, mediante una ricognizione. La lettura di una carta topografica darà un significato realistico solo se si conosce il terreno rappresentato: uno stesso insieme di segni grafici ha un significato diverso a seconda del tipo di terreno raffigurato sulla carta.

Dopo avere individuato la forra occorre individuarne gli accessi. Qualche volta ciò è banale: se la forra si apre in una zona frequentata è facile che ci siano sentieri o strade che portino molto vicino all'ingresso o all'uscita della forra.
Qualche volta invece la ricerca degli accessi può essere lunga e difficile. Come per il Baccu Locci: nonostante un accurato studio sulla carta ed una ricognizione sul posto, ai primi di maggio 2008 il nostro primo tentativo di esplorazione fallì perché non trovammo in tempo utile un passaggio nella macchia impenetrabile e priva di punti di riferimento dell'altopiano di Quirra.
Il successo arrivò un mese dopo, al secondo tentativo, ma non fu cosa facile ...

Le foto sono di Michele Angileri e Andrea Pucci

Nelle fotografie di questo sito web compaiono le corde ultrasottili (corde da 6 mm di diametro realizzate in fibre ad alta tenacità). Leggete il libro multimediale Torrentismo con corde ultrasottili per scoprirne le potenzialità ed apprenderne le tecniche di utilizzo.

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