Baccu Locci
La valle del Baccu Locci, sul lato sudorientale dell'altopiano di Quirra, ha oggi un aspetto boscoso e solitario,
ma nel recente passato era sede di un'intensa attività mineraria, cessata a metà degli anni '60.
Le miniere si trovano nella parte alta della valle, sotto il bordo dell'altopiano. Di esse rimangono ampie
testimonianze: baracche, gallerie, impianti di raffinazione, perfino un piccolo lago artificiale che forniva acqua agli
impianti di lavorazione dei minerali. La bellezza ambientale del sito e lo stato di conservazione delle strutture stanno
spingendo la Regione Sardegna ad istituire un parco geo-minerario nella valle di Baccu Locci.
Purtroppo però l'estrazione dei minerali avvenne senza adottare misure di tutela ambientale (forse sconosciute a quei
tempi), col risultato di contaminare pesantemente il Baccu Locci. Questa bella valle selvaggia è oggi insospettabilmente
intossicata da arsenico e piombo.
Una interessante raccolta di notizie sulle miniere di Baccu Locci e sul disastro ambientale l'ha fatta Andrea Pucci
sul suo blog: qui e
qui.
Fortunatamente la parte del Baccu Locci a monte del lago artificiale non è stata interessata dall'attività
estrattiva. L'ambiente è dunque integro, e il torrentista può apprezzare senza rischi la bellezza della sequenza di
salti e vasche con cui il Baccu Locci supera il bordo dell'altopiano di Quirra.
Nome |
Baccu Locci
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Regione |
Sardegna, Salto di Quirra
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Centro urbano più vicino |
Villaputzu
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Quota ingresso alveo |
320 m
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Quota uscita alveo |
180 m
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Sviluppo |
1400 m
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Verticale massima |
35 m
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Roccia |
Metarenarie, metapeliti, quarziti
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Difficoltà | 5 (tarda primavera)
| Navetta |
Possibile con 2 fuoristrada. È anche possibile effettuare l'escursione con una sola auto ordinaria.
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Esplorazione |
Michele Angileri, Andrea Pucci; 1 giugno 2008
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  Cliccate qui per acquistare un codice di accesso Cosa trovate nella descrizione dettagliata della gola Ricordi
L'esplorazione delle forre è un'attività lunga e complessa ...
Prima di tutto le forre vanno individuate. Qualche volta l'individuazione può avvenire per caso:
ci si accorge dell'esistenza di una forra perché ci si passa vicino, ma occorre avere l'occhio attento e
allenato per accorgersi di trovarsi vicino ad una forra. Le forre evidenti anche all'occhio dell'escursionista medio sono
molto rare.
Qualche altra volta è l'esame attento di una carta topografica che porta ad individuare una possibile forra (sempre che
la si stia cercando). L'esistenza della forra va però verificata sul terreno, mediante una ricognizione. La lettura di una
carta topografica darà un significato realistico solo se si conosce il terreno rappresentato: uno stesso insieme
di segni grafici ha un significato diverso a seconda del tipo di terreno raffigurato sulla carta.
Dopo avere individuato la forra occorre individuarne gli accessi. Qualche volta ciò è banale: se la forra si apre in una
zona frequentata è facile che ci siano sentieri o strade che portino molto vicino all'ingresso o all'uscita della forra.
Qualche volta invece la ricerca degli accessi può essere lunga e difficile. Come per il Baccu Locci: nonostante
un accurato studio sulla carta ed una ricognizione sul posto, ai primi di maggio 2008 il nostro primo tentativo di
esplorazione fallì perché non trovammo in tempo utile un passaggio nella macchia impenetrabile e priva di punti di
riferimento dell'altopiano di Quirra.
Il successo arrivò un mese dopo, al secondo tentativo, ma non fu cosa facile ...
Le foto sono di Michele Angileri e
Andrea Pucci
Nelle fotografie di questo sito web compaiono le corde ultrasottili (corde da 6 mm di diametro realizzate in fibre ad alta tenacità). Leggete il libro multimediale Torrentismo con corde ultrasottili per scoprirne le potenzialità ed apprenderne le tecniche di utilizzo.
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