Cascata delle Scalette (Fosso Piè di Lepre)
Ai confini tra il Lazio e l'Abruzzo il massiccio dei Monti della Laga costituisce una interessante
particolarità geologica. È composto da potenti bancate di pietra arenaria, poggiate su strati di marne.
Gli strati sono immersi a est, per cui il versante laziale risulta più ripido e roccioso di quello abruzzese.
Le vette superano abbondantemente i 2000 metri. La posizione a est del massiccio, unita all'altezza delle cime, garantisce
un clima invernale rigido e caratterizzato da abbondanti nevicate.
I Monti della Laga sono ricchi d'acqua, sia perché le precipitazioni sono abbondanti, sia per la natura impermeabile
dell'arenaria. Così il paesaggio della Laga è caratterizzato da un gran numero
di ruscelli che precipitano verso valle formando spettacolari cascate. D'inverno queste sono terreno di gioco per gli
ice-climbers. D'estate nelle valli più aspre è possibile effettuare discese torrentistiche interessanti, particolari e
impegnative in ragione dei dislivelli, della lunghezza degli itinerari di accesso, della presenza di nevai fino all'inizio
dell'estate, della bassa temperatura dovuta alla quota.
L'aspro e a tratti lunare versante meridionale della Cima Lepri, una delle maggiori vette del massiccio della Laga, ospita una delle cascate più celebri e caratteristiche dell'intero gruppo montuoso. I massicci strati orizzontali di arenaria diventano qui i gradini di una gigantesca scalinata percorsa da un torrente. In primavera, allo scioglimento delle nevi, o in autunno dopo abbondanti precipitazioni, il lungo nastro d'acqua spumeggiante che percorre la Cascata delle Scalette è visibile da chilometri di distanza.
  RicordiQuando dico che Andrea ed io abbiamo esplorato la Cascata delle Scalette intendo che ne abbiamo effettuato la prima discesa su corda, a filo d'acqua. La cascata è ovviamente ben visibile dall'esterno, e l'aspro Sentiero delle Scalette oltre ad offrire una visione ravvicinata dei gradoni permette di raggiungere il torrente in un paio di punti. La discesa a filo d'acqua offre però una prospettiva, una scala di grandezza, emozioni assai diverse da quelle
che vengono dall'osservazione esterna (sebbene ravvicinata) dei gradoni. L'emozione di una lunga discesa in un
ambiente unico, panoramicissimo. Un'emozione che inizia quando dopo essere finalmente e faticosamente giunto sull'orlo
del primo gradino ti affacci e vedi il fondo, 350 metri più in basso. Un'emozione che si fonde con la serena armonia
dell'arenaria rotonda, gradone dopo gradone. E la discesa diventa una forma di meditazione: la mente si distende, i
problemi non esistono più, il tempo scorre senza fretta, mentre le nuvole a tratti nascondono il sole e cambiano
i colori di un paesaggio particolarissimo. E ti senti soddisfatto e appagato.
Nelle fotografie di questo sito web compaiono le corde ultrasottili (corde da 6 mm di diametro realizzate in fibre ad alta tenacità). Leggete il libro multimediale Torrentismo con corde ultrasottili per scoprirne le potenzialità ed apprenderne le tecniche di utilizzo.
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