canyon exploring with Michele Angileri Fosso San Michele
Un antico e solitario eremo rupestre affacciato sui fitti boschi della valle del Turano è il punto di partenza di una discesa torrentistica che, nella stagione giusta, offre piacevoli scenari ed emozioni.
RicordiAl Turano la vegetazione spesso fitta e spinosa, e talvolta impraticabile, può mettere a dura prova il torrentista e fargli concludere, a torto, che quel torrente o quella zona non siano interessanti ... Visto dal basso il Fosso San Michele era il più promettente tra i torrenti del versante sinistro del Lago del Turano. L'esplorazione di quel settore del Turano, fino a quel
momento sconosciuto al torrentismo, non poteva che iniziare da lì.
Passano gli anni, aumenta l'esperienza, la preparazione tecnica, la dimestichezza con la vegetazione fitta e spinosa ... Passando da quelle parti l'occhio mi va su un vallone
parallelo al San Michele. Ha l'aspetto di una gola, e ormai la giungla non mi fa paura, anzi mi diverte. Perché allora non andare ad esplorarlo? gola o giungla sarà sempre
una bella giornata di movimento in mezzo alla Natura!
Arriva l'estate, poi l'autunno e quindi le piogge. Ma per portare scorrimento al Fosso San Michele la pioggia deve prima riempire d'acqua le falde, svuotate dalla siccità estiva. Deve piovere tanto prima che il torrente si inneschi. A fine novembre le condizioni idriche tornarono ad essere quelle giuste, ma gli impegni (anche torrentistici) mi tennero lontano dal Fosso San Michele quel tanto che basta per far finire le piogge autunnali e tornare la siccità invernale. Mi consolai esplorando altri due torrenti della zona (Sereotta e Bulgarett), ma poi ... arrivò il lockdown, il COVID-19. Iniziò una primavera bellissima che nessuno di noi appassionati di Natura si potè godere, in quanto imprigionato in casa dalle stupide norme con le quali il Governo pensava di contrastare un'epidemia simil-influenzale. Mesi passati a rodersi il fegato, circondati da un clima di paura e angoscia. Quando le escursioni in forra poterono riprendere era maggio, e al San Michele non c'era più acqua ... ma ci andai lo stesso, con un gruppo di amici, intenzionato a scendere integralmente il Fosso facendomi largo tra i rovi a colpi di roncola, solo che ... dove sono i rovi?! Delle barriere che mi avevano ostacolato anni prima non c'era traccia! ... No, eccoli, ricordavo bene. Il Fosso si trasforma in una giungla impenetrabile, ma qui siamo alla fine della gola, perbacco! Il tratto torrentistico è pulito, privo di giungla! Ed era così anche anni fa, per forza. Eh si, al Turano la vegetazione fitta e spinosa può mettere a dura prova il torrentista e confonderlo al punto da non fargli capire dove è e cosa ha visto. In autunno, al ritorno delle piogge, potei finalmente scendere il San Michele in buone condizioni idriche, come vedete nelle foto e nel video. Foto e video by Michele Angileri e Giuseppe Martino Copyright © 2002-2021 Michele Angileri. All rights reserved. |
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