cookieless, no-ads, no threats canyon exploring with Michele Angileri Torrente Àlaco
Il versante orientale delle Serre calabresi è ricoperto da boschi particolarmente rigogliosi grazie all'abbondanza di acqua. I torrenti che scendono ripidi verso il vicino Mare Ionio, con percorsi lunghi solo una ventina di chilometri, hanno in qualche caso portate idriche quasi fluviali. Così non sbaglia chi chiama "fiume" il torrente Àlaco. Sull'altopiano, a 1000 m di altezza, l'Àlaco è sbarrato dalla diga
che forma il Lago Lacina, e tutta l'acqua del bacino viene utilizzata per alimentare gli acquedotti di 88 comuni delle province di Vibo Valentia
e Catanzaro. Ma nonostante dalla diga non fuoriesca nulla, ecco che poco a valle l'Àlaco riprende vita grazie a numerose sorgenti.
La gola in sé è aperta e solare, uno splendido angolo di Calabria ricoperto da boschi lussureggianti che hanno rioccupato i
terreni coltivati fino a qualche decennio fa, cancellando la rete di sentieri che collegava gli appezzamenti e rendendo vano ogni
tentativo di ridurre la fatica della progressione passando sulle rive.
  RicordiA valle della gola l'Àlaco è frequentato da bagnanti del vicino paese di San Sòstene. I più intraprendenti abitanti della zona
raggiungono le cascate dell'Àlaco dal basso, risalendo la valle, oppure dall'alto, attraverso percorsi oggi dimenticati ma una volta frequentati da
contadini e boscaioli. Qualche abitante del posto sostiene di avere percorso tutta la gola, in risalita o anche in discesa, ovviamente aggirando le
cascate con passaggi esposti e pericolose arrampicate.
Foto by Michele Angileri e Domenico Riga Copyright © 2002- Michele Angileri. All rights reserved. |
|