Il Lazio possiede un paesaggio naturale movimentato e vario, fatto di altipiani, colline, montagne, valli, laghi, boschi, rocce. Un territorio come questo, ricco di acqua, di terra coltivabile, dal clima mite, bagnato dal mare, non poteva che essere un luogo privilegiato per gli insediamenti umani e lo sviluppo della civiltà. Dai Villanoviani agli Etruschi, dall'impero romano al medioevo, al rinascimento, … ogni epoca ha lasciato la sua impronta sul territorio, con una ricchezza e una varietà che non si riscontra forse in alcun altro luogo al mondo.
Ma il Lazio non è solo la meta ideale per gli appassionati di storia: è un buon posto anche per il torrentismo (o canyoning). Tra le dolci pieghe delle sue colline e dei suoi monti si nascondono gole e forre che per lo più sono invisibili dall'esterno, spesso ammantate di una vegetazione lussureggiante, talvolta da vere e proprie giungle. Gli itinerari torrentistici del Lazio sono vari come è vario il paesaggio: itinerari acquatici e itinerari asciutti, orizzontali o verticali, facili o difficili. Nel Lazio si può praticare il torrentismo tutto l'anno: d'estate sulle montagne, d'inverno sulle colline, a bassa quota.
I canyon del Lazio è l'unica topoguida torrentistica del Lazio mai pubblicata. L'edizione 2.0 è interattiva (e credo sia il primo caso in assoluto per un libro di outdoor). Per ogni itinerario sono infatti disponibili contenuti on-line a cui si accede mediante codici QR:
Nel libro sono descritti 100 itinerari torrentistici (10 in più della passata edizione), ossia tutti gli itinerari conosciuti
alla data di febbraio 2016.
È un libro pensato affinché le sue pagine possano essere fotocopiate e portate con se nelle gole:
I canyon del Lazio è in vendita su Lulu.com al prezzo di Euro 40,00 IVA inclusa (Euro 38,46 IVA esclusa)
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La tabella seguente elenca aggiornamenti o errori/imprecisioni importanti presenti dell'edizione 2.0.
Chiunque segnali un aggiornamento o errore/imprecisione importante non riportato nella tabella riceverà in omaggio un codice per l'accesso alle schede dettagliate di questo sito!
Data | Posizione | Aggiornamento/correzione |
5 dicembre 2019 | Pagg. 286-298 | Il Tracciolino (la strada che percorre le Gole del Melfa) è chiuso al traffico veicolare, con barriere jersey in cemento armato. L'unico punto raggiungibile in macchina, e dunque utilizzabile per le navette, è il Ponte della Valle. In alternativa, gli itinerari torrentistici delle Gole del Melfa e dei suoi affluenti comportano il ritorno a piedi. |
14 novembre 2019 | Pag. 92 | La sterrata e le costruzioni disabitate da cui si accedeva al Fosso di Roccaranieri sono adesso recintate e abitate. Per evitare di passare attraverso la proprietà privata si può raggiungere il Fosso scendendo il ripidissimo pendio boscoso sotto il curvone, aiutandosi con la corda. Utile la roncola per farsi largo tra la vegetazione. |
21 ottobre 2017 | Pag. 88, 89 | La strada di accesso al Fosso Dannote è stata asfaltata: è dunque possibile fare la navetta con automobili ordinarie. |
7 giugno 2016 | Pag. 95, pag. 99 | Non è più accessibile il punto di navetta della Vaccareccia e del Fosso Scendelle. Per la Vaccareccia occorre dunque prevedere il ritorno a piedi attraverso l'itinerario di Fonte Sponga, mentre per le Scendelle occorre risalire il colle alla destra idrografica. |
4 luglio 2016 | Pag. 212 | L'itinerario di accesso alle cascate di Ortanza presenta errori: scaricate qui la descrizione corretta. |
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