canyon exploring with Michele Angileri Gole del Caperrino
A un certo punto, inaspettatamente, il paesaggio collinare della valle del Basento è interrotto da una piccola catena montuosa a destra
del fiume, di traverso alla valle, che mostra roccia nuda, pareti e una quantità incredibile di guglie rocciose aguzze e contorte. A qualcuno queste
forme hanno ricordato le Dolomiti, e per questo la catena è stata chiamata "Piccole Dolomiti Lucane", o più semplicemente "Dolomiti Lucane".
Da qualche anno le Dolomiti Lucane sono oggetto di una ben riuscita operazione di promozione turistica, che porta ogni anno sempre più visitatori.
I due borghi che si andavano definitivamente spopolando vengono risistemati e riportati a uno splendore che sa di antico e di serenità.
Contemporaneamente vengono risistemati gli antichi sentieri,
magari arricchiti con intallazioni scultoree interattive, e realizzate vie ferrate che si inerpicano in mezzo alle guglie.
E qui si può fare anche del torrentismo: la profonda valle che divide in due le Dolomiti Lucane è infatti una gola: il canyon del Torrente Caperrino.
  RicordiLa prima volta che vidi le Dolomiti Lucane era il 1999, d'estate. Allora il turismo di massa non c'era, niente Volo dell'angelo, niente agriturismi, ...
I paesi erano silenziosi, la vecchia strada che saliva a Castelmezzano dalla Basentana era transitabile, ...
Ovviamente notai la gola del torrente Caperrino, ma il torrente era quasi in secca e l'acqua che vi scorreva non era pulitissima, grazie agli
scarichi urbani dei due paesi ...
Finì che non passai più da quelle parti, almeno non nel periodo giusto per esplorare il Caperrino ... Preso da altre esplorazioni, il Caperrino mi
passò dalla mente.
Con gli amici arrivammo a Castelmezzano la sera prima, al crepuscolo. Dall'alto lo scenario delle guglie e dei paesi nella luce del tramonto era magico, e il taglio della gola appariva impressionante, inequivocabile. Sulla strada passavano frotte di turisti in macchina e in motocicletta, e non era facile trovare un parcheggio. Enrica mi disse che era impossibile che in quel luogo così frequentato da turisti, escursionisti e appassionati di vie ferrate, in un tempo in cui il torrentismo è praticato diffusamente e oggetto di accompagnamento commerciale, a nessuno, italiano o straniero che sia, fosse ancora venuto in mente di percorrere la gola del Caperrino ... È più che possibile, Enrica. Dopo tanti anni di esplorazioni in luoghi conosciuti e frequentati ne sono così convinto che neanche mi viene il dubbio. Copyright © 2002- Michele Angileri. All rights reserved. |
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