canyon exploring with Michele Angileri Fosso della Pasquarella
La gola del Fosso della Pasquarella si apre nella parte più rocciosa delle colline tra Baschi e Todi, là dove il Tevere scorre stretto tra le rupi del Forello. La fitta e spinosa macchia mediterranea tipica delle colline umbre la avvolge facendo di essa un luogo selvaggio ed isolato sebbene vicinissimo a borghi e castelli. Il luogo è perfetto per la meditazione, e così gli eremiti fondarono qui l'Eremo della Pasquarella. Oggi che i boschi e le campagne sono solitari e spopolati più che nel recente passato l'eremo è tornato silenzioso e solitario quasi come ai tempi della fondazione.
  RicordiGli appassionati di torrentismo sono una minoranza nel panorama degli sport di montagna (alpinismo, escursionismo, arrampicata, speleologia). Sorprende constatare come tale minoranza sia oltremodo eterogenea al suo interno. Esiste infatti una varietà di approcci al torrentismo, stili e motivazioni differenti che possono a mio avviso venire raggruppati in 4 categorie. La maggior parte dei torrentisti segue un unico tipo di approccio, ed è dunque inscrivibile in un'unica categoria; altri invece (una minoranza) attua approcci diversi a seconda delle occasioni o dell'ispirazione del momento. Ad accomunare tutti i torrentisti c'è il fascino che essi subiscono dagli ambienti di forra e dalla natura selvaggia in generale.
Il mio approcco al torrentismo è per l'80% esplorativo e per il 20% tecnico-sportivo. Sono profondamente affascinato (come tutti i torrentisti) dalla bellezza degli ambienti di forra, dalle cascate, dalle vasche di acqua smeraldina, ma in aggiunta a ciò subisco il fascino irresistibile dei luoghi sconosciuti, nascosti e di difficile accesso. La quasi totalità delle discese torrentistiche che effettuo si svolge in torrenti inesplorati. E mi importa poco di quanto il torrente sia interessante sotto il profilo tecnico-sportivo: ne ricavo comunque divertimento e soddisfazione. Si tratta in ogni caso di un ambiente naturale bello, aspro, selvaggio e sconosciuto, che valeva la pena di scoprire e svelare. * * * * * Sul sentiero di accesso al Fosso della Pasquarella incontrammo un cacciatore.
* * * * * Dal breve scambio di battute col cacciatore emerge il senso del torrentismo esplorativo. In un'area abitata da tempi antichissimi (l'Umbria), tra borghi e castelli c'è una valle selvaggia e inaccessibile, un "orrido", un luogo che intimorisce al punto che nessuno di cui si abbia memoria ha mai osato avventurarcisi. Oggi però l'Uomo possiede strumenti che gli consentono di recarsi senza problemi in un luogo come quello e, cosa ancora più importante, possiede una consapevolezza nuova del proprio rapporto con gli ambienti naturali più aspri. Questi non vengono più visti come luoghi da evitare. Qualcuno anzi (i torrentisti, gli alpinisti in generale) cerca il contatto con questi luoghi asperrimi ma anche profondamente belli. Chi pratica il torrentismo esplorativo si occupa in prima persona di questa fase nuova del rapporto tra Uomo e Natura,
realizzando un piccolo ulteriore passo di una evoluzione che dura da millenni. Svela dei piccoli misteri antichi, aumenta
la conoscenza del territorio, rende accessibili (con le tecniche appropriate) degli scrigni di bellezza pura, ...
A mio giudizio di fronte al valore culturale ed ambientale di una esplorazione torrentistica gli aspetti tecnico-sportivi (numero e altezza delle cascate, portata idrica, ...) sebbene importanti passano in secondo piano. Copyright © 2002- Michele Angileri. All rights reserved. |
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