canyon exploring with Michele Angileri Torrente Torbido
Sulle colline che degradano verso il fiume Noce, ad ovest del monte Sirino, dove troviamo paesi popolosi e panoramici e un'area rurale piena di coltivazioni e abitazioni,
rimangono angoli selvaggi ricoperti da giungle impenetrabili alimentate dalla ricchezza d'acqua che caratterizza questo angolo di Basilicata.
  RicordiQuel giorno avevo pensieri che mi giravano insistentemente per la testa, distraendomi dalla forra. Così persi l'equilibrio sulle scivolosissime rocce del Torbido. Urtando contro la roccia la pelle e il tessuto sottostante si aprirono di netto all'altezza del ginocchio, come tagliate da un bisturi, per circa 7 cm, fortunatamente senza che fosse interessato alcun vaso sanguigno. Continuare la discesa avrebbe comportato la frequente immersione del ginocchio nelle acque del torrente. Inoltre la ferita andava suturata al più presto e nel frattempo dovevo cercare di non flettere la gamba, per tenerne accostati i margini ... Il GPS diceva che la macchina era molto vicina,
600 m di distanza in linea d'aria, 40 m più in basso di dove eravamo, e da quel punto si poteva uscire dal greto e proseguire nel bosco ... Così uscire subito dal torrente ci
sembrò la soluzione migliore.
Una volta arrivati alla macchina ci ritrovammo nel mondo conosciuto, fatto di campi coltivati e abitazioni rurali collegate da una fitta rete di stradine asfaltate. Nulla che facesse pensare all'esistenza di un mondo selvaggio e ostile proprio lì di fianco. Copyright © 2002- Michele Angileri. All rights reserved. |
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