Fosso del Traio
Percorrendo la strada che collega la Valnerina a Poggiodomo un osservatore del paesaggio non può fare a meno di notare sul versante
opposto della valle del Tissino, tra i versanti arrotondati delle montagne ricoperte dai boschi, il maestoso intaglio della gola del Traio.
Nome |
Fosso del Traio
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Regione |
Umbria
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Centro urbano più vicino |
Cerreto di Spoleto
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Dislivello |
320 m |
Sviluppo |
1300 m
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Verticale massima |
43 m
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Roccia |
Calcare, scaglia rosa
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Difficoltà | 3
| Navetta |
Possibile
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Esplorazione |
Prima esplorazione: Paolo Boccaccini, Alessandro Cavalieri, Federico Stentella; 1993 Riesplorato da Michele Angileri e Andrea Pucci il 13 settembre 2015
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  Cliccate qui per acquistare un codice di accesso Cosa trovate nella descrizione dettagliata della gola Ricordi
Le notizie che avevamo sulla gola parlavano di un percorso poco interessante, caratterizzato da pochi salti con il più alto di 30 m. L'intaglio
della gola, visto dalla strada che percorre il versante opposto della valle del Tissino, faceva però pensare a qualcosa di più, e in ogni caso la discesa ci
avrebbe regalato una bella giornata in mezzo alla natura ... Così Andrea ed io ci decidemmo a effettuare l'escursione.
Una volta nella gola constatammo che i nostri sospetti erano fondati, e che le notizie che circolavano sulla gola del Traio
erano tutt'altro che esatte. I salti non erano pochi e il salto più alto era di circa 40 m. Inoltre non c'era alcun segno di passaggi precedenti, e pur
utilizzando ampiamente alberi arretrati e calate concatenate dovemmo comunque chiodare.
A un certo punto un sentiero raggiungeva il torrente da sinistra: da lí in poi le poche cascate rimanenti erano chiodate, talvolta in maniera
decisamente abbondante. Così mi venne il dubbio che la discesa
esplorativa fosse stata iniziata da quel sentiero e avesse interessato solo la parte finale del vallone. Un amico conosceva gli autori della prima discesa e
ne parlò con loro, ma siccome l'esplorazione era avvenuta 20 anni prima nessuno ne ricordava i dettagli. Erano tutti convinti, però, di avere iniziato
la discesa dall'altopiano (come è logico fare).
Comunque siano andate le cose per gli esploratori, ecco l'ennesimo esempio di come nel giro di qualche anno le notizie su itinerari di torrentismo
poco o per niente ripetuti sfumino fino a perdersi del tutto. È solo documentando che si riesce a mantenerne il ricordo.
In caso contrario quella che ci si aspettava fosse una ripetizione finisce con l'essere una vera e propria esplorazione.
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