canyon exploring with Michele Angileri Gole del Tronto
I popoli che anticamente si stabilirono nella penisola italiana dovettero trovare i percorsi per superare le catene montuose che ne costituiscono la dorsale. Alcune volte
le vie più brevi e comode erano rappresentate da gole di fiumi e torrenti, ma siccome in una gola c'è spazio solo per il corso d'acqua, per realizzarvi sentieri o strade
dovettero scavarne tratti nella roccia, o fabbricare cenge artificiali sorrette da muri.
Così gli slarghi delle Gole del Tronto poterono essere colonizzati, e vi sorsero paesi raggiungibili grazie alla via Salaria, la cui unica alternativa era costituita
da lunghi e ripidi percorsi su e giù per i monti. E ancora oggi è così: per andare da Quintodecimo ad Acquasanta o da Favalanciata a Trisungo, a piedi come in automobile,
bisogna percorrere la via Salaria, perché nelle gole del Tronto l'unica via praticabile è quella.
  RicordiL'esplorazione in senso sportivo delle gole fluviali del centro Italia si deve ai canoisti, che le percorrono soprattutto nei periodi di piena. I torrentisti in questo
tipo di gole non ci vanno (almeno non ancora). Negli anni c'è stata in verità qualche sporadica discesa a piedi di qualche tratto delle gole: ad esempio, il tratto da Quintodecimo ad
Acquasanta è stato percorso una ventina d'anni fa dalla locale associazione speleologica (forse alla ricerca di gole), mentre nel 2020 il tratto Favalanciata-Quintodecimo
è stato percorso da una squadra del CNSAS alla ricerca di un disperso ... Una discesa sportiva integrale in stile torrentistico (quella in cui, per intenderci, ci si diverte
a farsi trasportare dalla corrente, a nuotare nelle pozze e nei canali, a disarrampicare o calarsi lungo le cascate) non era però mai stata fatta.
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