canyon exploring with Michele Angileri
Fosso delle Zolferate - parte alta
Situata sul fianco del calcareo Monte Labbro, la valle delle Zolferate deve il suo nome alle sorgenti di solfuro di idrogeno, il gas tossico che
odora di uova marce frequente nelle zone geotermiche e vulcaniche. In effetti qui siamo alla periferia del distretto vulcanico di Monte Amiata. Alla testata della valle
delle Zolferate non ci sono soltanto le emissioni di gas ma anche gli ingressi, oggi murati, di una delle tante miniere di cinabro del Monte Amiata,
in attività fino agli anni '30 del secolo scorso.
La complessità geologica della zona diviene evidente scendendo lungo la valle delle Zolferate. La bianca roccia calcarea lascia il posto a rocce dall'insolito colore rosa,
inframmezzate da flysch multicolore. Alcuni gradini di roccia in fondo a una gola boscosa e profonde vasche di acqua smeraldina rendono l'ambiente, già di per sé
particolare e molto bello, interessante sotto il profilo torrentistico.
Nome |
Fosso delle Zolferate - parte alta
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Regione |
Toscana
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Centro urbano più vicino |
Semproniano
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Dislivello |
90 m |
Sviluppo |
750 m
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Verticale massima |
20 m
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Roccia |
Calcare rosa
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Difficoltà | 3
| Navetta |
No
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Esplorazione |
Michele Angileri; 18 ottobre 2020
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  Cliccate qui per acquistare un codice di accesso Cosa trovate nella descrizione dettagliata della gola Ricordi
A vederlo sulle immagini satellitari il Fosso delle Zolferate non sembrava avere chissà quale interesse torrentistico: un vallone molto lungo e poco ripido.
Anche dal vivo la sensazione era quella. Un giorno che ero in zona, però, mi avanzava del tempo e decisi di impiegarlo risalendo la valle per un tratto.
Fui subito conquistato dalla particolarità della roccia, dal suo bellissimo colore rosa antico. Arrivato sull'orlo della grande pozza verde alla base di una
splendida cascata mi resi conto che il Fosso delle Zolferate meritava una discesa in stile torrentistico.
Bisognava però capire da dove cominciare, quindi un altro giorno mi recai alla testata della valle, attraverso la campagna deserta e in parte rinselvatichita.
C'erano opere in cemento, tralicci, evidenti resti di miniere lí proprio dove l'odore di solfuro di idrogeno era più forte. Un tempo qui c'era andirivieni di gente e mezzi
meccanici, ora silenzio, odore di zolfo, vegetazione fitta attraverso cui trovare la strada per il torrente e poi per tornare su.
La pace e l'avventura.
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